Plutone dopo 250 anni è tornato in Acquario, dove per noi morpurghiani si trova la sua esaltazione in trasparenza.
L’Acquario si ribella al monarca e persino agli dei perché ritiene che certi privilegi debbano essere goduti da tutti, cioè – in ultima analisi – che non debbano esistere privilegi. Così come certe verità dovrebbero essere patrimonio di tutti, non solo di re o dei.
Con l’Acquario De Andrè: “Dio imbrogliò il primo uomo, lo costrinse a viaggiare una vita da scemo, a ignorare che al mondo c’è il bene e c’è il male”.
Il mito di Prometeo è un lampante esempio di ribellione acquariana: l’eroico Titano sfidò gli dei rubando il fuoco dal carro di Apollo (dio del Sole, guarda caso il governatore del Leone, segno opposto all’Acquario, segno del patriarcato) per darlo agli esseri umani, affinché anche loro potessero goderne per progredire lungo un cammino di evoluzione e conoscenza.
E così pure fece il cherubino Lucifero (figura che non coincide con Satana), inducendo l’uomo a impossessarsi del potere della conoscenza e del libero arbitrio per diventare simile a Dio.
Anche Icaro trasgredisce alle raccomandazioni paterne: preso dall’euforia del volo si avvicina troppo al sole (rieccolo!) che scioglie le sue ali di cera e lo fa precipitare in mare.
Riconosciamo in questi miti anche quelle valenze di inganno e tradimento (Prometeo tradisce la fiducia di Zeus, Lucifero quella di Dio, Icaro quella di suo padre Dedalo) che inevitabilmente richiamano i valori di Plutone, il pianeta della menzogna e del raggiro. D’altro canto plutonica è pure l’innegabile vocazione “politica” dell’Acquario, segno in cui ritroviamo quella scienza del compromesso e quelle spinte opportunistiche che richiedono una capacità di scavare dietro le apparenze e una disponibilità a “sporcarsi le mani” (sia pur per un fine eventualmente nobile) che solo Plutone possiede: per combattere il potere e conquistarsi la libertà su questa terra, non si può essere (o restare) angeli.
Emblematico il caso di Talleyrand (un Acquario del 2 febbraio 1754), vescovo, diplomatico e politico: soprannominato “il camaleonte” e “lo stregone della diplomazia”.
E non è certo un caso che il Carnevale, con tutti i suoi significati simbolici, cada proprio sotto questo segno: non è forse proprio Plutone il pianeta della maschera?
Bella Baxter, la protagonista dell’acclamatissimo film Povere Creature di Y. Lanthimos (interpretata da una Emma Stone in odore di Oscar), con la sua energia innocente, primigenia, eversiva e ribelle, è di sicuro figlia di Plutone in Acquario, di questo intrigante mix tra seduzione e libertà, che sconfigge e sbeffeggia il patriarcato per il sol fatto che non lo considera nemmeno un avversario, semplicemente ai suoi occhi non esiste, è solo un fantoccio che si affloscia al cospetto di una creatura libera e vitale, che non conosce condizionamenti e consuetudini obbligate. Il film, che ha vinto il Leone D’Oro 2023, è un inno alle donne, ma anche a tutti gli esseri intimamente liberi, di qualunque sesso.