Viaggio a zig zag lungo le strade dell’11° Casa/Acquario

di Franca Mazzei

(ricerca presentata a luglio 2019 all’11° Convegno Internazionale di Astrologia a Perugia, organizzato da Nunzia Meskalila Coppola)

Il testo di uno dei più celebri brani di John Lennon , ovvero “Imagine”, credo possa essere considerato una sorta di manifesto dei valori peculiari dell’Acquario e, per assonanza, dell’11° Casa: libertà, uguaglianza, condivisione, fratellanza, utopia, laicità (nella traduzione italiana: “Immagina che non esistano patrie, non è difficile da fare, niente per cui uccidere o morire, e neppure alcuna religione, immagina tutta la gente vivere la vita in pace, puoi dire che sono un sognatore, ma non sono l’unico, spero che un giorno ti unirai a noi, e tutto il mondo sarà una cosa sola”).

Non a caso nel Tema Natale di John Lennon brilla una Luna acquariana in 11° Casa, a rappresentare che ciò che ha mosso la sua creatività è stato un “sogno” (Luna) di stampo prettamente libertario e per certi versi utopistico (11°/Acquario), stimolato da una donna (Luna), Yoko Ono, che ha Sole, Venere e Saturno proprio in Acquario.

Lungo il cammino antiorario sul cerchio zodiacale, all’11° Casa/Acquario si arriva dopo aver sostato su quella vetta rappresentata dalla 10° Casa/Capricorno che dovrebbe condurci alla realizzazione delle nostre ambizioni e alla piena autonomia. Quello nell’11° è dunque un passo successivo in cui ci si può alleggerire dall’ansia del successo e da quelle preoccupazioni che potere e carriera comportano. Quell’Io che nella 10° domina dall’alto, in certi casi da solo nella propria torre d’avorio, riscopre quanto possa essere salutare immergersi nel “noi” della famiglia umana rappresentato dall’11° (il settore dell’Amicizia), pur mantenendo una propria identità che in certi casi lotta attivamente per salvaguardare i valori di cui si fa portavoce. Alzatevi, ribellatevi  per i vostri diritti,  alzatevi, ribellatevi, non arrendetevi!” canta Bob Marley, un Acquario del 6 febbraio 1945, nella sua “Get Up, Stand Up”.

E’ un Io, quello dell’11°/Acquario, che avendo smascherato le proprie spinte egoiche individuandole come limite anziché come sprone alla libertà individuale, non riconosce più alcun giogo e si prefigge di trasformare la realtà avvalendosi della forza del gruppo, della partecipazione attiva: “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”, ci ricorda Giorgio Gaber, un altro Acquario, nato il 25 gennaio 1939.

Libertà è essere se stessi, fuori da pregiudizi, conformismi, mode e luoghi comuni. Ecco cosa raccontò in un’intervista Jimi Hendrix, che aveva Sole e Mercurio in 11° Casa: “Prima di andare in scena il mio road manager mi disse: Jimi, brutto cafone cencioso, non vorrai mica andare in scena così, no? Io gli risposi: appena finisco la sigaretta il vestito sarà perfetto. Io mi piaccio così, mi trovo a mio agio così”.

E Lou Salomé,altra acquariana, scrisse: “Non so vivere secondo un modello e non potrò mai servire da modello ad alcuno; invece, quel che farò sarà vivere la mia vita come mi piace, qualunque cosa accada”.

L’11° è l’ultima Casa completamente e profondamente umana lungo il cerchio zodiacale, prima del tuffo finale in quell’infinito senza più pronomi personali rappresentato dalla 12° Casa/Pesci, in cui l’Io, il Tu e il Noi scompariranno fondendosi nel Tutto. E’ il settore in cui al potere personale si sostituisce quello di un Noi che mette in discussione il potere assoluto rappresentato dal Sole dell’opposta 5°/Leone, per eccellenza il Sole del monarca e del patriarcato, un Noi che può avere una forza rivoluzionaria. “Voglio trasformare la mia pittura in qualcosa di utile per il movimento rivoluzionario, la sola vera ragione per vivere. Nessuno è separato da nessuno, nessuno lotta solo per se stesso”, scrive Frida Kahlo, che in 11° Casa aveva Sole, Giove e Nettuno.

È la Casa che più incisivamente di ogni altra esprime il senso di un “tutto” che non è mistico, come nella 12°, ma profondamente terreno: “Nessun uomo è un’isola completa in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. La morte di qualsiasi uomo mi diminuisce, perché io sono parte dell’umanità”, dichiara Hemingway, con Sole e Venere in 11° Casa.

Nessuna separazione è prevista tra uomo e uomo, nella visione acquariana: “Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori”, disse Italo Calvino, che in 11° Casa aveva Sole, Saturno e Nettuno.

La dialettica tra 11° e 5° è simile a quella che si gioca tra 7° e 1°, perché in entrambi gli assi c’è un Io che si oppone al Noi, ma non è sovrapponibile: il Sole della Casa 1°/Ariete è quello del bambino competitivo che sgomita per vincere, o del generale agguerrito a capo delle proprie truppe, mentre il Sole della 5°/Leone non ha bisogno di competere, in quanto è già il Re, e detta legge dall’alto del suo trono mandando gli altri alla guerra.  Inoltre, il “noi” della 7°/Bilancia mira a salvaguardare i valori di giustizia e legalità, attraverso l’esercizio di un giudizio e di un rispetto per leggi e gerarchie che l’11°/Acquario non sempre possiede e anzi spesso rifiuta: nell’una agisce l’esaltazione di Saturno (rigore, leggi), nell’altra quella di Nettuno, il pianeta più idealista e sregolato dello zodiaco.

L’uguaglianza proclamata dalla 7° è quella salvaguardata dalle leggi, mentre nell’11° è considerata un diritto per nascita, direi biologico, che contesta non già il “capo” iniquo (come può fare la 7°), ma il concetto stesso di “capo”. Siamo tutti uguali di fronte alla legge, dice la 7°, mentre l’11° proclama: non riconosco alcun potere superiore. “Come non vorrei essere uno schiavo, non vorrei essere un padrone. Questa è la mia idea di democrazia”, dichiarò Abraham Lincoln, un Acquario del 12 febbraio 1809.

Se la 7° Casa lotta per la giustizia, per l’11 la causa prioritaria e urgente è quella per libertà e autogestione: “Da un punto di vista ideologico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per contro proprio”, disse Fabrizio De Andrè in un’intervista, un Acquario con Giove, Saturno e Marte in 11° Casa, aggiungendo, in un suo celebre brano: “Libertà l’ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro, protetta da un filo spinato”.

Prometeo, Icaro e Lucifero: metafore acquariane

Dunque se c’è un Segno per cui libertà e uguaglianza siano valori più forti di qualunque legge umana o divina quello è l’Acquario, che si ribella al monarca e persino agli dei perché ritiene che certi privilegi debbano essere goduti da tutti, cioè – in ultima analisi – che non debbano esistere privilegi. Così come certe verità dovrebbero essere patrimonio di tutti, non solo di re o dei. Ancora con De Andrè: “Dio imbrogliò il primo uomo, lo costrinse a viaggiare una vita da scemo, a ignorare che al mondo c’è il bene e c’è il male”.

Il mito di Prometeo è un lampante esempio di ribellione acquariana: l’eroico Titano sfidò gli dei rubando il fuoco dal carro di Apollo (dio del Sole) per darlo agli esseri umani, affinché anche loro potessero goderne per progredire lungo un cammino di evoluzione e conoscenza.

E così pure fece il cherubino Lucifero (figura che non coincide con Satana), inducendo l’uomo a impossessarsi del potere della conoscenza e del libero arbitrio per diventare simile a Dio. Entrambi si ribellano all’autorità e ai dogmi, trasgredendo una legge divina per favorire i bisogni umani, consapevoli di incorrere in terribili punizioni.

Anche Icaro subisce la stessa sorte per aver trasgredito alle raccomandazioni paterne: preso dall’euforia del volo si avvicina troppo al sole che scioglie le sue ali di cera e lo fa precipitare in mare.

Riconosciamo in questi miti altrettante perfette metafore di una parte della natura acquariana: la ribellione all’autorità (genitoriale, giuridica e divina), la spinta a volare con le proprie ali, l’ansia di conoscenza, l’eccessiva fiducia nelle nuove tecnologie create dall’uomo. Tutte caratteristiche riconducibili a Urano, governatore dell’Acquario – il pianeta che rompe vincoli e catene e inventa diavolerie elettroniche – e alla sua coabitazione con Nettuno (ideologie, voli mentali, fanatismo) e anche con Saturno che, in questa sede, funziona non solo come ragionamento astratto, ma pure come “potere”: un potere diverso da quello che manifesta in Capricorno, in quanto qui si contrappone al potere solare dell’opposto Leone/5°Casa, raffreddandone la vitalità, smorzandone le passioni, equilibrandone gli eccessi egopatici, limitandone le spinte riproduttive.

Non il potere del capo o del dio, ma dell’uomo, e della collettività umana. Ed è a questo “raffreddamento” saturnino che si deve la contrapposizione dialettica tra l’amore passionale della 5°/Leone e quell’amore scevro da passione e possesso che trova la sua sede prediletta nell’11°/Acquario: l’Amicizia.

“L’amore più grande è quello nato dall’amicizia, e l’amicizia più grande è quella che si sviluppa dall’amore”, scrive Lou Salomé, complice la sua Venere in 11°Acquario.

Ma in 11°/Acquario Saturno svolge anche un’altra importante funzione, imprescindibile per chi decida di non rispondere a capi o dei, e cioè la capacità di rendere conto alla propria coscienza, di assumersi la responsabilità di se stessi e delle proprie azioni, di discernere e ragionare, di astrarsi dalle proprie emozioni per poterle valutare con lucido distacco.

Un senso di responsabilità che dal personale vira al collettivo: “Ognuno è responsabile di tutti”, disse Antoine de Saint Exupery, che in 11° Casa aveva Sole. Luna, Mercurio e Venere. Per altro, il suo “Piccolo Principe” è un monumento delicato e sublime a quel grande dono che è l’Amicizia vera, tanto cara ai valori acquariani.

Anche Nettuno, inteso come sacrificio, nell’11°/Acquario gioca un ruolo differente rispetto a quello che siamo abituati a riconoscergli nella 12°/Pesci: se in quest’ultima rappresenta il sacrificio di stessi agli dei, l’annullarsi dell’Io nel Tutto, nell’11°/Acquario può invece indicare il sacrificio di sé in nome di un’idea astratta o di un’utopia che portata alle sue estreme conseguenze rischia  paradossalmente di avere esiti dis-umani.

Camaleontismo e mascheramento: il Carnevale

Ma in questi miti – e nella natura dell’11°/Acquario – risuona anche un coraggio tutto mentale, una sotterranea tendenza a non tenere in giusto conto i propri limiti e i conseguenti rischi, sulla spinta di una invidia degli dei e di un “se posso pensarlo, posso farlo” che può indurre a oltrepassare i confini dell’umano e della natura stessa, con tutti i danni che possono derivarne: insomma, a peccare di hýbris (per gli antichi greci era una forma di accecamento mentale che impediva agli uomini di riconoscere i propri limiti, inducendoli a ribellarsi a dei o sovrani). Si pensi, per esempio, ai rischi connessi all’ingegneria genetica, a internet, all’inquinamento elettromagnetico, alle intelligenze artificiali e a tutto ciò che finisce col limitare o negare il ruolo del singolo essere umano e i contatti interpersonali diretti (compresi quelli sessuali e procreativi): tutte tematiche tipicamente acquariane.

Per fare meglio della natura (o, in una visione religiosa, di Dio), si rischia di ledere proprio al concetto stesso di umanità, con quel distacco emozionale e carnale anch’esso tipico dell’11°/Acquario che raffredda passioni e sentimenti in nome di un astratto concetto di progresso e di indipendenza da qualunque legge (comprese quelle della natura).

Dio non è più il Padreterno o il monarca, ma la Macchina Perfetta, nel sogno utupico, e direi distopico, di un Urano acquariano che vince sulla divinità, sulla natura e infine sull’uomo, sostituendoli.

Questa hýbris che ricorre nei miti, insieme alle valenze di manipolazione, tradimento, inganno, caduta agli inferi e morte, inevitabilmente richiama ai valori di Plutone (Prometeo tradisce la fiducia di Zeus, Lucifero quella di Dio, Icaro quella di suo padre Dedalo), un Plutone che secondo la scuola morpurghiana ha la sua esaltazione in trasparenza proprio in 11°/Acquario. La 5°/Leone genera figli, l’11°/Acquario genera idee e invenzioni il cui seme creativo è anche in quel Plutone (pianeta che governa testicoli e sperma), qui perfetto alleato della tecnica uraniana.

D’altro canto plutonica è pure l’innegabile vocazione “politica” di questa Casa (e dell’Acquario), in cui ritroviamo quella scienza del compromesso e quelle spinte opportunistiche che richiedono una capacità di scavare dietro le apparenze e una disponibilità a “sporcarsi le mani” (sia pur per un fine eventualmente nobile) che solo Plutone possiede: per combattere il potere e conquistarsi la libertà su questa terra, non si può essere (o restare) angeli.

Emblematico il caso di Talleyrand (un Acquario del 2 febbraio 1754), vescovo, diplomatico e politico: soprannominato “il camaleonte” e “lo stregone della diplomazia”, aveva non solo Sole e Venere in Acquario, ma anche Giove e Nettuno in 11° Casa.

Chi presenta forti valori 11°/Acquario possiede spesso doti di camaleontismo e mascheramento che consentono quella libertà d’azione che è insieme fine e mezzo: non è un caso che il Carnevale, con tutti i suoi significati simbolici, cada proprio sotto questo segno.

All’Io immutabile dell’opposta 5°/Leone – il motore primo e immobile a cui tutto deve girare intorno – si contrappone dunque l’Io in continuo cambiamento dell’11°/Acquario. Un Io che non accetta di essere ingabbiato da un’identità e da un ruolo che valgano una volta per sempre, perché in definitiva è proprio il destino preconfezionato dagli dei quello contro cui si ribella. “Potrei raccontarvi le mie avventure cominciando da stamattina, ma è inutile riandare a ieri perché allora ero un’altra persona. Vediamo un po’: stamattina, quando mi sono svegliata, ero proprio la stessa? Ma se non sono la stessa, allora domando e dico: chi sarò mai allora? Ah, questa sì che è una domanda da centoventidue milioni!”. fa dire Lewis Carroll, un altro acquariano, alla sua Alice nel Paese delle Meraviglie.

E quando questo Io in continua trasformazione non vuole o non può sovvertire il potere, conosce l’arte di eluderlo, blandirlo, ironizzarci su o smontarlo, magari mostrando a tutti – re compreso – che il re è nudo, e quindi esposto e inerme: “ Tagliatele la testa! urlò la Regina con quanta voce aveva. Ma nessuno si mosse. Chi si cura di te?, disse Alice,  tu non sei che la Regina d’un mazzo di carte”.

È interessante notare come l’Acquario sia l’unico settore dello zodiaco in cui siano totalmente assenti i pianeti personali (Sole, Luna, Mercurio, Venere e Marte), a favore di pianeti lenti e super-lenti che colorano le generazioni più che i singoli individui: Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Forse è anche per questa peculiarità che lo distingue da tutti gli altri che è forte in lui il senso di una collettività che spesso trascende la persona? Ed è anche la ragione per cui chi possieda valori 11°/Acquario non di rado sembra più interessato ai bisogni di un’astratta umanità, che non a quelli di qualcuno in carne e ossa proprio sotto il suo naso?

Diritti civili e femminismo: istanze acquariane

L’identità mai perfettamente definita di un Io che oppone l’identità invece netta, immutabile e maschilissima dell’opposta 5°/Leone non può che farsi portatrice dei valori eversivi della bisessualità, della transessualità, del queer: l’acronimo LGBT comincia infatti a diffondersi nella seconda metà degli anni ’90, proprio in concomitanza del ritorno dopo 84 anni di Urano in Acquario, ed è nel febbraio del 1990, con Sole e Mercurio in Acquario, che durante un convegno in California la scrittrice e accademica italiana Teresa de Lauretis conia l’espressione “queer” (la parola che definisce chi non vuole sentirsi obbligato a determinare né dichiarare la propria identità sessuale).

Sarà poi con Nettuno in Acquario che i matrimoni omosessuali cominciano a diventare legge dello stato.

Per opposizione dialettica al concepimento “naturale” della 5°/Leone, la recente compresenza di Urano e Nettuno in Acquario ha favorito sviluppo e diffusione della procreazione assistita. Ed è stato Urano in Acquario a consentire che internet cessasse di essere un privilegio di pochi per diventare una “rete” universale che collega tutti con tutto.

I valori acquariani storicamente hanno accompagnato grandi capovolgimenti da parte del popolo, come la rivoluzione francese (luglio 1789, con Plutone in Acquario) e quella russa (ottobre 1917, con Urano in Acquario): in entrambi i casi destituendo un potere assoluto di stampo leonino, rappresentato dal Re e dallo Zar.

L’opposizione dialettica con la 5°/Leone, settore conservatore e patriarcale per eccellenza, suggerisce che anche la difficile lotta per la parità dei sessi non possa che essersi accompagnata nelle tappe cruciali a valori acquariani, e infatti la Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina viene stilata nel settembre del 1789, con Plutone in Acquario, ad opera di Olympe de Gouges, nel cui Tema Natale brilla la congiunzione Urano-Giove in Acquario.

E il termine “femminismo” appare per la prima volta nella storia sulla rivista francese La Citoyenne, a firma di Hubertine Auclert, il 13 febbraio 1881: quel giorno nel cielo si formava l’opposizione tra il Sole in Acquario e la Luna in Leone (non riesco ad immaginare nulla di più emblematico, simbolico e profetico).

Tra le scrittrici e saggiste femministe ricordiamo Virginia Woolf (Sole e Mercurio in Acquario) e Erica Jong (Sole in 11° Casa e Venere in Acquario): di quest’ultima la provocatoria affermazione: “Dagli albori della storia fino ad oggi i libri sono stati scritti con lo sperma, non col sangue mestruale”. E alla protagonista di un suo romanzo fa dire: “Una persona non è mai libera se la libertà le deve essere data. Chi sei tu per “darmi” la libertà?”.

Concludiamo questo viaggio a zig zag nei valori acquariani ricordando una figura fondamentale per l’astrologia, Lisa Morpurgo, la studiosa che col Sole in 11° Casa a partire dagli anni ’70 ha in parte rivoluzionato lo schema di domicili/esaltazioni della tradizione, intuendo con grande anticipo l’esistenza di altri due pianeti trans-plutoniani, e dimostrando come il nostro zodiaco che inizia col maschile Ariete rispecchi la logica patriarcale del mondo in cui viviamo.

Infine un augurio a tutti noi: che l’imminente ingresso di Saturno e Plutone in Acquario (il primo già quest’anno, il secondo nel ’23) possa contribuire a riportare in primo piano i valori della famiglia umana, dell’apertura mentale e della libertà.

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